giovedì 30 aprile 2015

Sensazioni in volo


Sensazioni in volo

Adoro la sensazione che si prova quando sale o scende l’aereo. Mi piace stare vicino al finestrino e vedere come ci si avvicina alle nuvole. Farei Roma a cinque scali per stare sempre di più dentro quello stato di sospensione del corpo che l’inerzia fa dondolare nel vuoto. Lontano dalla terra, nel profondo del cielo. Così sospesa tra pensieri ed esistenza. Con l’anima sprofondata in una comoda poltrona da psicologo e difronte all'improvviso trovo  la mia coscienza.
Kristina Blushi
 (foto web)

mercoledì 29 aprile 2015

Poesia (profumo di versi)
LADRO INCONSAPEVOLE DEL MIO CUORE

Sarebbe bellissimo
vedere i tuoi occhi di mattina
e i tuoi capelli spettinati.
Assistere al tuo risveglio dai sogni
e semplicemente abbracciarti.

Sarebbe bellissimo
vedere l’espressione del tuo viso
vicino al mare.
La tua mente persa nel vuoto
all’intera esistenza darebbe un senso.

Sarebbe bellissimo
poterti regalare il mio modo di vedere.
Così anche tu avresti il potere
di scoprire che in me si nasconde
qualcosa paragonabile all’amore.
Ladro inconsapevole del mio cuore.
(foto web)
.

martedì 28 aprile 2015

Poesia (Profumo di versi)

NOSTALGIA

Quando eravamo piccoli
andavamo in giro per i campi a raccogliere le margherite.
Adesso andiamo in giro per gli stati
a raccogliere conoscenza.
Quando eravamo piccoli
il nostro mondo ci bastava.
Ogni piccola sorpresa
ci rendeva felici.
Adesso che allarghiamo di continuo gli orizzonti
siamo sempre più assettati e pieni di perché antipatici.
Alla sorgente in cima alla montagna
e con le fragole di agosto
gli immensi oceani della nostra infantile necessità
riuscivano a riempirsi.
Adesso svuotiamo la terra dalla sua naturalezza
senza renderci conto nemmeno.
E poi penso e penso ancora sapendo benissimo
che sono pochi che pensano.
Serve un grande abisso di pensato distacco
per apprezzare quello che fu'
che' forse morirà.

Kristina Blushi


(foto web )

lunedì 27 aprile 2015


Quello che un quadro mi trasmette 



1) John William Waterhouse (1849-1917), Miranda-The Tempest (1916)





Vorrei smettere di sopportare questa perenne attesa che mai mi da tregua come le onde di questo mare in burrasca, mi attraversa l’anima. Mi sconvolge come se portassi in me tutte le colpe di questo universo  dentro un oblio incerto. Oramai navigo senza una meta. Sono una nave nel mare in tempesta e non ho il coraggio di chiedere l’eden ma vorrei solo  un’isola tranquilla dove traslocare i miei sentimenti.  Il mondo mi circonda con le sue fiamme  e si impone a lasciarmi nell’ombra e quando mi ribello accende di fuoco i miei cappelli .Oh come se fossero dei fili elettrici si abbandonano al vento e i pensieri urlano pregando il suicidio. Ma a concedere loro una morte dolce me lo impedisce il cuore. I spigoli, le rocce dove cammino si vantano di somigliargli ma il mio cuore no, conserva ancora un filo di speranza che il mare non può annegare e l’aria non può bruciare. Esso appartiene all’eterno. Appartiene all’amore.


Mi fanno orrore queste onde pronte a ingoiare ogni briciola di vita. Per arricchire il loro profondo non se ne curano di niente e poi magari mi diranno pure che sono state obbligate dalla tempesta. Io sono convinta che è uno sporco commercio obbedire a ordini distruttivi.  Io sono nata libera e morirò tale anche se il bisogno di un sincero abbraccio  non mi da tregua. Le dolci coccole di un papa  vagano sempre per la mia mente mentre sogno di essere una principessa reale. Lui il mio re , mi ha abbandonata al vento e io nel vento vorrei un altro respiro che mi entri dentro e mi ricompensi l’essere. Le mie braccia intorno alla vita non bastano per riscaldare la mia anima. Io sono quella nave che vedo e voi siete queste onde tremende. Oh cielo vienimi tu in aiuto e portami una grande mongolfiera dove salire. Voglio solo sparire da questa tremenda visione. Voglio solo andare a vivere. Una strana sensazione mi stringe al petto e mi abbandono alla malinconia… Io non posso non voglio sprofondare  nella tremenda solitudine . Aspetto un raggio di luce. Ma non ho scelta per il momento. Devo sopportare, non urlare e attendere. Le forze del bene vano cullate. Loro si spaventano dalla disperazione e dalle lacrime. Navigano in sentirei segreti e salvano navi disperse. La tempesta finirà. La nave arriverà vicino a me e uno splendido capitano dagli occhi azzurri , figlio del cielo restituirà al mio tempo tutto ciò che ha perso strada facendo. Il mio orizzonte non si ferma a quello che gli occhi fissano. Le ali dell’immaginazione mi fanno compagnia. E se l’immobilità fa pure parte di una strana guerra. Guerra sia. Aspetterò che la tempesta si calmi e se non lo farà, diventerò capitano della mia esistenza.


venerdì 24 aprile 2015

Poesia ( Profumo di versi )


Respiro l’anima in fiamme
e inspiro freschezza.
Respiro il sole alto in cielo.
Inspiro la luna serena d’estate.
Respiro grano di fantasia.
Inspiro pane di felicita.
Respiro Bari caotica.
Inspiro te.

foto web

giovedì 23 aprile 2015

 ASSAGGI DI RACCONTI

1) Sapori

I sapori avvolgono la nostra anima in un eterno ricordo. Sono pure sensazioni di benessere e piacere,  essenza fondamentale della vita. I sapori ci rappresentano, ci identificano e ci fanno il grande favore di trasportarci in luoghi lontani senza dover prendere il treno, l’aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto. La mia famiglia da sempre conserva la tradizione di fare il vino. Lo fa in modo uguale a come lo faceva il mio bisnonno usando l'uva delle stesse viti. Perché i sapori sono legati anche con le tradizioni. Io adesso mi trovo a Milano e assaggio un primo piatto in un ristorante  accompagnato con un calice di vino proveniente dalla mia terra.  Mi sento bene e segretamente felice. Segretamente vi dico perché nessuno di quelli che mi guardano associa il mio sorriso al vino. E fin qui va tutto bene.
Kristina Blushi 
(foto web)

mercoledì 22 aprile 2015

Lavori porta a porta e dintorni 1) Bella faccia e cattivo gioco

Viviamo nell’epoca degli inganni. Per vivere bisogna privarsi della propria ingenuità e affidarsi alla furbizia. I lavori porta a porta coprono una buona parte del mercato del lavoro.
Persone super sorridenti in cerca di sembrare addirittura affascinanti chiamano, si presentano alle abitazioni, alle cerchie degli amici , contattano per facebook oppure per email e in tanti altri modi. Assurdo perché invitano verso un prodotto o servizio perfetto in cerca di risolverti qualsiasi problema senza avere nessuno scrupolo. Ma quanto in basso siamo arrivati? Dove sono finite le vere competenze e la meritocrazia?
I datori di lavoro che assicurano un fisso sono considerati dei santi da venerare ma questo “forse” dovrebbe essere il normale andamento del rapporto lavorativo.

I lavoratori spesso colpiti dal senso del inferiorità si lamentano di continuo senza cercare di migliorare la propria qualità di mansione svolta scaricando colpe su colleghi e titolari. La collaborazione dove è finita?  La collaborazione è finita per essere considerata una condizione inevitabile da alcune regole statuarie o contrattuali che ti obbligano a catapultarti in un insieme di persone le quali stanno nello stesso luogo quando dovrebbe essere uno scambio di idee un avere a che fare con l’altro per migliorare.