IN UNA CITTA QUALUNQUE
Diluviala!
Dopo una lunga corsa perché
il tempo a disposizione era scarso, la ragazza riuscì a precipitarsi al
consiglio dell’ordine, situato al sesto piano del palazzo di giustizia .
L’addetta all’ufficio informazioni stava per chiudere lo sportello. Nonostante la fatica la praticante avvocato riuscì a dire.
“Buongiorno! Mi scusi volevo
solo….”
“Se ne vada! L’orario delle
informazioni al pubblico è terminato”- si senti rispondere senza nemmeno finire
la frase.”
“Maaa…” riprese a dire lei.
“Se ne vada ho detto”
“Maaa sono le 12 meno 10 e
voi chiudete alle 12”
Con un tocco di indifferenza che
tendeva al disprezzo la signora
tento di abbassare fino in fondo lo sportello. La ragazza lo afferro con la
mano tenendo con tutte le forze quel pezzo di vetro di finestrino, la chiusura
del quale sarebbe costato sessanta minuti di
permesso sprecato dal lavoro. Guadagnato con tanta "gentilezza", anche più del
dovuto.
“Ma come si permette!”
Gridò l’addetta alle
informazioni diventando tutta rossa in viso.
Sembrava un bruttissimo campanello d’allarme. I suoi cappelli erano rossi ed era vestita di rosso, smalto rosso e forse portava anche l’intimo rosso..
Sembrava un bruttissimo campanello d’allarme. I suoi cappelli erano rossi ed era vestita di rosso, smalto rosso e forse portava anche l’intimo rosso..
Che violazione di dignità a
questo colore ,pensò la praticante.. Se fosse stato un umano avrebbe avuto il pieno
diritto al risarcimento dei danni morali.
“Senta signora! Dobbiamo
chiarire le cose una volta per tutte. Lei qui ha la mansione di dare
informazioni ai praticanti forensi. Quindi viene pagata dalle tasse che noi
versiamo. Di conseguenza da me dipende il suo posto di lavoro e lei è la mia
dipendente. In qualità di titolare io le ordino di rispondermi a tutte le
informazioni che mi occorrono!”
Si senti una risata da dietro
e una cosa pronunciata in dialetto tipo” iii ma ched ie esaurit”
La signora che più di tutto
pensava al pranzo che doveva consumare con le amiche al bar senza più
considerandola, chiuse la discussione dicendoli che tutte le informazioni erano
pubblicate sul loro sito web lanciandoli una severa critica che nell’era
dell’informatica tutto si doveva apprendere dalla rete. Era inevitabile per
chiunque l’avesse sentito non solo per lei chiedersi in quella circostanza;
“Ma allora che cazzo ci faceva li?”
Kristina Blushi
Kristina Blushi