mercoledì 24 giugno 2015

VISIONE SUGGESTIVA

Il posto era pieno di gente noiosa. Quel ricevimento  sembrava non finisse mai. Quando…ad un tratto entro lei… Chi era? Lineamenti perfetti. La colpi tanto la sua pelle bianchissima. Sembrava proprio che la luce avesse rinunciato di toccarla per paura di distruggere anche una sola cellula di quella pura creatura.. Si muoveva in mezzo a tanti dipendenti di lampade che giravano intorno come pipistrelli assetati di vino rosso. Il bianco è trasparente. Rende ogni difetto .Ma il suo bianco era allegro .Lo avvolgeva di una dolcezza unica risaltando le sue guance rose come due fiori estremamente graziosi. Di solito da un modello di donna simile ti aspetti che sia timida e magari anche molto ingenua e di conseguenza a questa riflessione lui si limito a non fulminarla direttamente di sguardi. Osservava di nascosto ogni suo movimento concentrandosi con l’udito nella speranza di catturare anche un solo suono dalla sua  bocca.  Lei lo trasportava in una  altra dimensione . Anche pochi attimi insieme a lei sarebbero bastati per riempirgli la vita .E’ strano come il potere della bellezza regni  sulle nostre sensazioni per il semplice fatto di esistere. Prima o poi tutti lo subiscono .Il suo fascino è sempre presente in un modo o in un altro. E’ come un energia che scambiamo tra di noi creando così quella che gli scienziati primitivi chiamarono alchimia. E mentre i  pensieri di Marco per questa neo visione attraente viaggiavano in prima classe una voce attiro la sua  attenzione. 
L’onorevole  gli sussurro  nelle orecchie :
-Caro eccellente candidato! Mi sa che la campagna è proprio riuscita. Ho avuto ragione a fidarmi di te .Adesso sposati quella georgiana. E’ molto carina. Dai su con la morale! Sembri un morto vivente! Ma che ti succede?!
Lui  sembrava fosse catapultato in un altro mondo. Rispose confuso:
-Ah..si..no… Si  nel senso che… penso che la campagna sia proprio riuscita ma anche perché  io  credo veramente nei progetti che propongo e a dire la verità onorevole la maggior parte gli ho già messi in atto invece di conseguire i vostri giochetti. Mah…non credo nel matrimonio.
L’onorevole aggiunse:
-Non è mai detto caro. Bisogna approfittare  dappertutto. Anche una misera briciola può fare tanta differenza nella rigida bilancia della concorrenza. Basta che sembri leale indipendentemente dal fatto che lo sia o no.
A quel punto lui avrebbe voluto urlarli in faccia :
-Tu non sei che un piccolo granello di sabbia nella spiaggia dell’ipocrisia!
Ma si e trattenuto da tutto ciò dicendo solamente:
-Preferisco non avere scheletri nell’armadio. Prima o poi ritornano a farti  danni quando meno te lo aspetti.
-Il fatto figliolo è che i teschi, come  tanto si vede anche in TV vanno proprio di moda. Se non ne porti almeno uno sei proprio fuori pista. In questo modo non riuscirai mai a far parte delle grandi caste.
Esclamò l’onorevole ridendo e guardando con occhi pietosi il politico novello.
- Caro onorevole le grandi caste di solito sono due. Votano sempre in modo  uguale contro o pro ai progetti. La piccola casta dopo queste due direi che è sempre l’ago della bilancia che mette i timbro finale. E io francamente miro a questo. I teschi non mi attirano particolarmente. Sarò pure contro la moda ma sinceramente non me ne dispiace.
I ruoli si erano invertiti. Il politico novello se ne andava sorridendo e quello grande sbuffando..


*            *          *

La musica diventò più dolce,  molto più leggera. Così  intensa che poteva far volare i pensieri senza sforzarli di seguire un ritmo preciso. Tanti ballavano abbracciati  e altri si godevano la vista dei quadri appesi tra le pareti . Altri ancora guardavano fuori dalla finestra portando i pensieri chissà dove. Uno di questi era Marco . Stringeva forte in mano il bicchiere di cristallo   con tanta voglia di farlo a pezzi per sfogare la rabbia che teneva dentro. Quella ragazza si trovava nello stesso edificio dove stava lui. Sicuramente girava intorno ,li vicino e lui non aveva più il coraggio di cercarla.  Si trovava in un circolo vizioso. Aveva paura di non conoscerla. Il suo cuore subiva un eclissi il quale aveva coperto qualsiasi altra cosa gli appartenesse   totalmente di buio.  Un buio estremamente amabile. Ma aveva anche paura di conoscerla e fare brutta figura. La figlia di Venere, quella dea in miniatura la metteva in soggezione ancora prima di un certo inizio. Oramai era diventato un satellite che girava intorno a lei senza poter fare altrimenti perché se no, il suo cosmo interiore sarebbe finito in apocalissi.   Confuso come era si giro di colpo, per cambiare il suo bicchiere vuoto con uno pieno. La cameriera passo subito li con il vassoio pieno . Ad un tratto senti delle voci :
-Bellissimo oggi! L’equitazione  ho constatato che è veramente il mio hobby! Poi i cavalli come sono belli. Io li amo.
Poi l’altra diceva:
-Hai ragione. Finalmente ci siamo iscritte a questo corso. Meglio tardi che mai. Alla fine i nostri piani vengono sempre a galla nonostante tutto.
Normalissime discussioni di ragazze  che stranamente lo fecero paralizzare. Gli scoppio un sorriso e i suoi pensieri si addolcirono ad un tratto. Poi di nuovo confusione. l’immagine della dea era riapparso d’avanti a lui. Quello sguardo intenso che agiva sotto due occhi color nocciola a cerchio marrone si rivolgeva a lui. Quel colore così comune negli occhi degli altri per lui assumeva una luminosità divina capace di stregare. La ragazza accanto a lei e tutti gli altri è come se fossero ricoperti di nebbia. Esisteva solo la figlia del Venere che nasceva stupenda da conchiglie di pensieri. Una voce parlo:
-Ciao!
 Non  riusciva a muoversi. Per caso qualcuno lo stava chiamando? Strano! Bellissima voce! Pensò che  sarebbe stato meglio rispondere e non stare li impallato come uno scemo.
-Ciao!
Rispose.
Il suo vocabolario si era ridotto a così poche parole che anche un bambino di tre anni avrebbe potuto aiutarlo a parlare.
  Tutto succede senza avvisarci in simili situazioni. Nessuno  di quelli che sono in grado di abbandonarsi a sensazioni anonime…a cellule di puro arte … è mai preparato ad agire.
-Ma tu sei Marco !Sei il politico di cui tutti qui parlano. Piacere io sono  Margherita, la figlia di Enzo. Mio padre gestisce il bar sotto il tuo ufficio . Ordini sempre per telefono e non so ,se mai hai visto come è ristrutturato bene ultimamente il nostro locale.
Un sorriso stupendo si sedete sulle sue labbra appena fini di parlare.
Mentre Marco meravigliato di questa bella sorpresa pensava leggermente stordito.
Cammini da anni nelle stesse strade e non hai mai visto tanti posti i quali hanno visto te per centinaia di volte. E quando ti accorgi che esistono ti sembra strano di non esserti accorto che li dovevi entrare prima. Ma prima ragionavi diversamente. La tua mente era immersa in mille progetti che non appartenevano ai luoghi che frequentavi , alle strade dove camminavi. Quei posti adesso possono diventare parte di te perché legati  ad un  obbiettivo. E quindi qualsiasi oggetto o soggetto comincia ad esistere veramente  nel momento in cui ci accorgiamo della sua esistenza.
Chissà per quante volte adesso sarebbe entrato in quel bar. Magari solo per una ventata di aria fresca vicino alla sua adorata, oppure per vedere  la nuova ristrutturazione  del locale. Appassionato di architettura come era ,gli sarebbe pure piaciuto. Oppu
re per  tutte e due le cose ma mai solo per prendere un banalissimo caffè. Quello lo avrebbe di certo ordinato per telefono.
 Kristina Blushi

Foto (web)






    




lunedì 15 giugno 2015

Alla perpetua conquista della libertà

Il 15 giugno 1215 ll re Giovanni Senzaterra d'Inghilterra fu costretto a concedere ai baroni del Regno, propri feudatari diretti La Magna Carta.  
 La Magna Charta Libertatum è stata interpretata a posteriori come il primo documento fondamentale per il riconoscimento universale dei diritti dei cittadini.
La libertà venne concessa non più a titolo di privilegio.
 Il documento scritto in latino originariamente indirizzato ai nobili inglesi diventò col tempo uno dei mattoni principali nelle fondamenta della democrazia.
E cosa ne pensate se in Italia dopo otto secoli si mettesse l’attuazione dei principi che contiene questo documento ?
La questione madre non risiede solamente nel contenuto di questo documento ma (come in tanti altri casi) nell’attuazione di tale contenuto. Il primo passo per attuare i principi fondamentali risiede nella coscienza di chi li attua. Viviamo in un mondo dove tutti sono abituati a dire e non a fare e dove regna sovrana la deficienza mascherata da efficienza e poi ridicolizzata per la “gioia” di tutti quelli che affidano la loro istruzione alle sole trasmissioni televisive. Svegliamoci! Prendete un secchio pieno di libri ghiacciati e buttatelo in testa. Non lasciate che l’unico punto che va in analogia perfetta con i principi della Magna Carta sia la libertà della Chiesa. Prendiamo in mano la nostra vita cominciando dalle libertà  e non mi ditte che queste esistono così come dovrebbero  perché non c’è schiavitù peggiore di chi si ritiene libero senza esserlo.

 Kristina Blushi foto (web)

sabato 13 giugno 2015

Scusatemi ma devo andare a vivere

Quando qualcuno non trova argomenti contrari alla tua replica cerca di portarti lontano dal nucleo del discorso nella speranza che tu lo segua. State fermi li dove avete cominciato a camminare e non scivolate lungo gli inganni. Nessuna direzione va seguita senza prendere a braccetto l’istinto o la ragione. I suggerimenti senza radici saranno le ali della vostra rovina…

Kristina Blushi ( dal racconto “ Scusatemi ma devo andare a vivere” ) foto web

venerdì 12 giugno 2015


Mi cade tutto dalle mani.

Mi cade tutto dalle mani.
Spesso anche la mia vita.
Si fa in mille pezzettini.
Ci metto un po' a ricomporla.
Incondizionatamente
volano i pensieri distratti
e cado anche dalle sedie ,
che poi finiscono addosso a me.
Per afferrarli ci metto un po'
ma non oso disciplinarli
possederli nella mia mente
come prigionieri politici.
Al massimo li dono ,
se non li lascio volare.
Quando una volta caddi
mi sostennero loro.

Kristina Blushi (foto web)

lunedì 8 giugno 2015

08.06.2015 presentazione dell'autore Andrea Cacciavillani a Bari al centro Hara di Emilia Straziuzo. 

Moderatrici: Anita Nuzzi e Kristina Blushi 
Hanno collaborato: Denada Monce, Aurela Hasku, Giulia Carrieri e Dora Greco. 

QUESTA NOTTE LA MIA VITA

Ti ho trascinata
in questa notte insonne che si incolla alle pelle
tra i respiri ingombranti ed un letto arrabbiato
che si trastulla con le stelle,
e con i miei ricordi...
Ma questa notte mi sfinisce
mi confonde
certo mi fa cadere
non si stanca mai di chiedere
e di farmi notare che, che, che ...

Questa notte,
ho solo il bisogno di amarti ancora,
senza poterti avere
come una carezza senza mani,
 come un autunno mai iniziato.

Ma la mia vita è ora non è poi
e così si mescola nell'ombra al mattino.
La mia vita dice spesso no
non le piace farlo.
Perché la mia vita è così
un viottolo sterrato pieno di buche insospettabili
e le acacie che distillano il sole.

ANDREA CACCIAVILLANI